Progetto orto

Come è iniziato…

PROGETTO ORTO 

Un rinnovato impegno di solidarietà
(da Castiglione.com di maggio 2015)

L’idea di coltivare un orto solidale per aiutare due giovani, Sidi e Mory, fuggiti da un paese in guerra e arrivati nel nostro paese con dei barconi, ha coinvolto alcune persone non più tanto giovani ma che, una volta motivate, hanno saputo dimostrare di essere ancora capaci di saper dare. L’ideatore del progetto orto è un grande trascinatore, capace di smuovere anche chi da tempo aveva “tirato i remi in barca”, abituati ormai a pisolare durante questi lunghi e dolci pomeriggi primaverili. L’ideatore è proprio lui, don Orazio, il prete operaio a disposizione di tutti ma sempre in prima linea nell’orto con una penna in mano, gli stivali infilati, con zappa, badile e poi un bel sorriso convincente e tanto incoraggiante. Nel realizzare questo progetto abbiamo già incontrato alcune difficoltà, e certamente molte altre ne incontreremo, ma il gruppetto dei “nonnetti” non molla, resiste ancora. Alla sera, quando a fatica ci voltiamo un po’ indietro per rivedere il lavoro svolto, ci guardiamo in faccia e, anche se ci scopriamo un po’ sporchi e sudati, ci sentiamo soddisfatti e colmi di gioia per aver fatto qualcosa di utile. In quel momento ci sentiamo veramente bene. Non è poco! Questo è quanto si può ottenere una volta vinta la pigrizia e spesso anche la nostra indifferenza. Ma dove si trova l’orto? Cosa abbiamo fatto fino ad oggi? L’orto si trova in via Matozze 87 e misura circa 3500 mq. Il terreno è stato prima ripulito, arato, estirpato e reso pronto per la piantagione degli ortaggi. Nel mese di Febbraio abbiamo piantato circa 900 piantine di aglio e 170 piantine di cipolle. Nei primi giorni di Marzo, invece, abbiamo piantato circa 400 mq di patate e seminato ravanelli e spinaci. Abbiamo anche piantato: insalata, catalogne, coste, pomodoro, peperoni, melanzane, capucci, fagioli, fagiolini, cornette, carciofi, ecc… utilizzando scrupolosamente prodotti biologici. Tutto questo per aiutare Sidi e Mory in questa nuova avventura. Ora il lavoro più impegnativo e anche costoso è l’impianto di irrigazione. Anche questo però, con l’aiuto di un grande amico proveniente dal Beato Carlo Steeb, “el Gigi”, provetto in questo lavoro, lo risolveremo al più presto anche perché Gigi, tra qualche giorno, partirà, per l’ennesima volta, volontario per l’Etiopia, uno Stato molto povero dell’Africa orientale. È proprio vero, quando hai bisogno di aiuto devi chiedere sempre alle persone tanto impegnate e loro sapranno sicuramente darti una mano! Quando tutto l’orto sarà avviato alla produzione, ci ritroveremo tutti insieme per renderci conto di quanto è stato fatto e magari, in questa occasione, festeggiare un po’ la nascita di questo piccolo ma anche grande progetto. Sidi e Mory stanno imparando a coltivare le verdure, a parlare la nostra lingua, a conoscere la nostra cultura in un rapporto di reciproco rispetto. Oltre a questo fatto, molto importante, il progetto orto ha fatto anche avvicinare alcune persone creando fra loro una vera amicizia e riscoprendo così alcuni lati positivi che ognuno di noi teneva per sé, un po’ nascosti. Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno collaborato per questo progetto, in modo particolare le persone che hanno messo a disposizione gratuitamente il loro terreno, hanno dato ospitalità e fornito gli strumenti di lavoro necessari. Qualcosa si è mosso! Ancora un grande grazie a tutti.

Dino

Per informazioni sulle cassette di verdura contattateci all’indirizzo
redazione@parrocchiacastiglione.it

La posa dell’impianto di irrigazione.

Meno male che c’è il trattore!

La semina.

Il raccolto è pronto.

C’è tanto lavoro da fare!

La pulizia della verdura.

La confezione delle cassette.

Come prosegue…

Il “Progetto accoglienza” e il “Progetto orto”
Una verifica molto positiva dopo un anno di esperienza

(da Castiglione.com di ottobre 2016)

Ciao a tutti.
Da circa un anno nella nostra parrocchia, in coordinamento con le parrocchie di Madonna di Campagna, San Michele e Beato Carlo Steeb, è partito il progetto accoglienza rispondendo ai continui appelli del Papa di aiutare i “poveri”.
All’inizio non sapevamo come sarebbe andata poiché nessuno di noi poteva dirsi esperto in materia, ma insieme abbiamo saputo superare le difficoltà e stiamo imparando molte cose strada facendo.
A ottobre dell’anno scorso il progetto era iniziato come risposta alla ”emergenza freddo” con l’accoglienza invernale di tre persone. Molte famiglie volontarie si sono alternate per preparare la cena e consumarla insieme ai nostri ospiti, creando delle relazioni positive e costruttive.
All’inizio del 2016 è partito anche il progetto orto che vede impiegati cinque profughi che si alternano durante i giorni della settimana e lavorano nell’orto sia il mattino sia il pomeriggio. Alcuni di loro arrivano ogni giorno dall’Ostello mentre Ousman e Aziz sono ospiti in parrocchia.
Questi ragazzi frequentano tutti la scuola di italiano e due di loro inizieranno a breve la scuola media serale.
Al progetto orto collaborano, con diverse modalità e misure, molte persone: i profughi, gli ortolani, i volontari che preparano le cassette, il gruppo di circa 50 famiglie che ogni settimana viene a ritirare la verdura, l’Opera semplice, l’Ostello, le suore dello Steeb, le nonne (che aiutano da casa come possono) e le Sorelle della Misericordia.
Ci teniamo a dire che il nostro obiettivo è quello di creare un orto biologico e perciò non vengono usati prodotti chimici per trattare la verdura.
Tutto questo fa parte di un progetto “traghetto” che permetterà ai profughi di intessere delle relazioni significative in un Paese molto lontano dal loro ma anche di imparare un lavoro e poter contare su un piccolo guadagno, in attesa di poter ritrovare l’autonomia economica.
In questi giorni ci stiamo organizzando per il periodo invernale, sia per quanto riguarda le colture sia per il ritiro delle cassette da parte delle famiglie. Durante l’assemblea tutti i presenti hanno confermato l’adesione al progetto anche per la stagione invernale.
Il bello di questi progetti è la collaborazione che è nata tra persone di più parrocchie vicine con il comune obiettivo di costruire un mondo più solidale e più giusto.
Con l’occasione rinnoviamo l’invito a chiunque volesse unirsi per dare una mano.

Grazie a tutti.

Daniela e Francesca